Il pesce ha parlato
Sala Vanni Firenze, 13 Dicembre 2002

Marco Parente gioca decisamente in casa a Firenze. C'è persino il Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, noto amante di classica e jazz, ad assistere a questa attesa esibizione.
La bella Sala Vanni è piena ma il pubblico continua ad entrare anche se non ci sono più posti a sedere. Molti si sistemano a terra, lungo i corridoi...

Gli organizzatori avvertono di fare attenzione alle casse per gli effetti speciali che stanno ai lati della sala, e dietro, praticamente ovunque.
Questo concerto punta molto sull'utilizzo dell'acustica della sala, sulle risonanze del luogo fisico, sui silenzi. Non ci sono casse spia per i musicisti: la musica acustica, prodotta da loro, arriva da casse posizionate dietro il palco.
Parente ha detto, nell'intervista rilasciata a Facoltà di Frequenza, disponibile nei prossimi giorni sul sito, che hanno cercato di riprodurre l'audio di un concerto di musica da camera. Quindi volume basso ed elettronica controllata.

Le canzoni dell'album Trasparente sono state riarrangiate appositamente per questo spettacolo. Il palco è scarno, illuminato soltanto da piccole lampade che i musicisti accendo e spengono a loro piacimento. Un pianoforte a coda, una stramba batteria che suona lo stesso Parente, una chitarra acustica appoggiata al suo cavalletto, il computer di Lorenzo Brusci e due fiati: la tromba di Mirio Cosottini e il Sax di Mirko Guerrini.

L'effetto è simile a quello provato al primo ascolto di Kid A dei Radiohead: un senso di stupore. La musica si pone come uno stimolo, un pungolo che ti vuole smuovere dall'apatia dell'ascolto, dalle ferree logiche del mercato che impone il già sentito ad oltranza.

Viva il mondo (radiourlo), arrangiata nell'album in uno stile che ricorda in modo interessante i Nine Inch Nails di The Fragile, dal vivo si trasforma, grazie all'ottimo utilizzo dei fiati, soprattutto nella parte finale.

Fuck (he)art & Let's dance, il pezzo più elettronico, addirittura ultra-dance dell'album, è stato arrangiato diversamente, mantenendo comunque le voci mostruose ricreate in studio ed utilizzando le casse speciali istallate nella sala.

Anima gemella è il proseguo naturale di Fuck (he)art e nella versione dal vivo non perde rispetto all'album.

La voce di Parente è particolare, come lo sono gli arrangiamenti. Speriamo che nei prossimi dischi l'artista lavori sempre di più proprio sulla voce, in modo da offrire spunti melodici sempre vari, al di la delle splendide manipolazioni elettroniche e non, che ha già realizzato.

Alla fine dello spettacolo il trombettista ed il sassofonista scendono dal palco e percorrono e camminano verso la fine della sala, passando tra la gente, continuando a suonare i loro strumenti e suonando la sala stessa. Molto interessante, quindi, la collaborazione di Parente con il musicista elettronico e tecnico del suono Lorenzo Brusci: speriamo che questa collaborazione continui...

Live dal Live alla Sala Vanni, 13 Dicembre 2002

di Cristiano Magi (Per Facoltà di Frequenza - la radio dell'ateneo di Siena)
da http://www.risingstar.it

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