Novità per Marco Parente
24 Settembre 2001
Un autunno pieno di novità e di cambiamenti
Sonica

Ho chiuso definitivamente con Sonica. La cosa è avvenuta nel migliore dei modi: civilmente e d’accordo da entrambe le parti. Questo ovviamente porta ad alcuni cambiamenti, non sul disco, ma sul fatto che dovrò guardarmi un po’ in giro e trovare qualcuno interessato a ciò che faccio.

Manuel

La collaborazione con Manuel è iniziata dopo le date fatte insieme Paolo a supporto del tour dei “tre piccoli porcellini”. Ho parlato con lui, anche solo per sentire altri giudizi rispetto a Sonica su quello che stavo facendo.

Sotto un certo punto di vista le sue critiche erano molto simili a quelle che mi venivano fatte in precedenza, ma le conclusioni sono state assolutamente diverse. Mente prima si tendeva più a trattenermi, aspettando una maturazione, Manuel credeva che il disco fosse già pronto e si trattava perlomeno di registrarlo, di concretizzarlo, di mixarlo e vedere poi cosa ne veniva fuori.

Principalmente ha affrontato il problema dei singoli: la sua prima offerta è stata proprio quella di tirare fuori 3 pezzi da quelli che già c’erano. È venuto a Firenze e abbiamo lavorato insieme 3 giorni. Non è stato un lavoro di “produzione” sonora, ma di produzione reale, di struttura e di comprensibilità, soprattutto rispetto al mio modo di cantare, che molto spesso non si capisce. La cosa più forte che ha fatto è stato un “cross fade” tra due pezzi: ha preso la strofa di una e l’ha attaccata al ritornello di un altro, il tutto rimanendo comunque molto rispettoso. È stata una cosa molto positiva.

Mi è piaciuto molto il suo metodo di lavoro: molto pratico, dote che io non ho e che non hanno neanche i miei collaboratori in questo momento, senza niente togliere a loro. Manuel è molto concreto: prende molte decisioni e dà sicurezza. Mette le cose giuste al posto giusto. Ha la giusta predisposizione alla semplicità. E in questo io non ci riesco, o ci riesco a fatica. Effettivamente poi è una persona che in modo sincero si sbatte per gli altri, e neanche poco, e lo fa con sincerità, con una vera etica. Lui stesso dice che lo fa anche per se’, per crescere e migliorarsi. Sono poche le persone così.

Patti Pravo

Quando Manuel venne a Firenze a Luglio disse che era in contatto con Patti Pravo, che era in cerca di nuovi autori per il suo disco. Lui le ha fatto una rosa di nomi che lavorano con lui e le ha portato una decina di autori, tra cui c’ero anche io. Da qui è venuto fuori che uno dei pezzi che le avevo mandato le era piaciuto, un pezzo nuovo.

Ha voluto conoscere me ed un altro autore, Amerigo Verardi. Dopo l’estate si è concretizzato il provino del pezzo a Milano, con lei che ha provato a cantarlo. Manuel ha seguito tutto il lavoro. Ufficialmente non si sa quando e come uscirà questo disco. Tuttavia sono contento perché la prima cosa su cui ha lavorato sotto forma di provino è stato proprio il mio pezzo, che comunque canterebbe lei sul suo disco. Per me è stata una conferma come autore, come scrittore di canzoni.

Spesso in passato mi veniva rinfacciato di non essere un autore pieno, che le canzoni non erano abbastanza mature, che lo erano al 50%... e invece capita che Patti Pravo, la regina della canzone italiana insieme a Mina, si innamora di un mio pezzo.

E’ stata la conferma ad alcune sensazioni che avevo in passato, oltre che una grande soddisfazione.

Nuovo Disco

Nel frattempo sono andato avanti mentalmente con il disco. Alla fine dell’estate ho iniziato a lavorare maggiormente da solo e non con il quartetto, principalmente per motivi pratici perché, chi per una cosa chi per un’altra, i membri del quartetto erano impegnati con le loro produzioni e attività. Non sono andato in vacanza, rimanendo a mettere a fuoco tutte le linee e le direzioni musicali venute fuori. Ascoltando nuovamente tutto il materiale sono emerse tre linee abbastanza marcate. Adesso devo capire se possono convivere all’interno di uno stesso disco o se devo prendere una sola, al massimo due.

Vecchio Materiale

Quello che ho in mano a livello di promo è un po’ vecchio, appartiene alla visione parziale che avevo 4 mesi fa, prima del periodo da solo. Ci sono invece delle cose nuove, e delle canzoni nuove, che non ho, o almeno che non ho registrate, ma che ho in testa, in mano. Sto quindi accelerando i miei tempi e registrando per conto mio qualcosa per avere una visione d’insieme di quello che voglio fare, e per iniziare a fare un po’ di visite alle case discografiche. Non sarà comunque un agire da sprovveduto perché comunque ci sono dei referenti che sono interessati già al mio lavoro. Certo è che non voglio aspettare molto, rischiando di farmi invecchiare in mano il lavoro già fatto e di perdere la concezione e la strada che avevo intrapreso

Nuove Direzioni, Collaborazioni e Progetti

Dopo il concerto di Fiesole (31-05-2001), che a fine Novembre verrà portato in tour per i teatri di 4-5 grandi città italiane in veste più curata (con produzione City Lights, Tagliola alla parte fonica e Mamo a quella scenografica), c’è stata la fase “da solo” che mi ha dato uno scossone, mi ha fatto capire che, allo stato attuale, il momento più sincero è stato quando ho lavorato da solo, durante lo spettacolo e in fase di lavorazione. Mi ha dato sicurezza, cosa che non avevo ultimamene suonando in quartetto, quando avevo la sensazione di non apparire come volevo essere, di non rendere bene quello che volevo fare, perché mi inquadrava troppo in un contesto che mi stava, e mi sta ancora, stretto, vale a dire quello del rock.. Contesto troppo marcato dal gruppo ma anche voluto da me. Mi sono reso conto che invece tale visione era parziale rispetto a ciò che voglio io.

Di conseguenza a ciò è nata una collaborazione con una big band di fiati di Firenze: la Millennium Bug’s Orchestra di Mirko Guerrini. Questa potrebbe essere un’altra direzione ancora. Non ho intenzione di fare un disco tutto con la big band, ma ho trovato, meglio ritrovato, un’altra visione della musica, tutta una parte di sonorità jazz, da Gil Evans a Miles Davis, che conoscevo ma che avevo messo da parte, e che invece ora torna fuori. Ci potrà essere nel disco qualche pezzo con loro, o solo con i fiati, o con i fiati montati su una base ritmica, oltre a pezzi più minimali, da solo. La prima testimonianza concreta di questa esperienza è un tributo a Tenco, realizzato dalla Lithium, che dovrebbe uscire entro Ottobre, Novembre. Il pezzo che canto io (Se potessi amore mio) è stata l’occasione per provare l’innesto dei fiati.

La possibilità di registrare dei pezzi con l’aggiunta dell’orchestra di Mirko non cambia la formazione che suonerà il disco, vale a dire il quartetto formato da Gionni (Dall’Orto), Andrea (Franchi) e Paolo (Benvegnù).

Paolo Benvegnù

Paolo è un vulcano, è uno che arriva e la prima cosa che fa e darti energia. Mi ricordo la prima volta che abbiamo suonato insieme (Firenze, per la pena di morte 28-10-2000) fu entusiasmante. Inoltre è un ottimo chitarrista e musicista, musicista perché riesce a pensare a tutti gli strumenti, ad inserirli nella canzone, e a dare loro la giusta musicalità. Non a caso si sta comportando molto bene anche come produttore in questi ultimi tempi, e sta facendo delle ottime produzione con gli Otto p’ Notri

Ancora non è mai avvenuto di comporre insieme. Non ha mai scritto niente insieme a me, tuttavia mi ha fatto capire molte cose su certe canzoni che avevo in mano. Pezzi che stavo per dimenticare e dei quali lui mi faceva invece capire l’importanza. Era come se concretamente avessi avuto tutto in mano, ma non riuscivo a percepirne l’insieme, e lui con la sua sensibilità riesce ad individuare l’importanza di certe cose che io non sarei capace di notare.

A cura di Simone Civai e Paolo Fidanzati

...E ciò che rimane dei popoli Lo nascondiamo dentro ai pugni chiusi