Già pubblicato nella primavera 1997 nella ormai celebre collana Taccuini,
il debutto di Marco Parente si era velocemente imposto come uno dei più
interessanti esordi della stagione appena trascorsa. Ne riparliamo in occasione
della ristampa, stavolta nel catalogo principale. Rispetto alla prima edizione,
oltre ad una nuova veste grafica e all'inserimento dei testi, è da
segnalare la presenza di due ottimi brani inediti:
Oggi si ride e Gharbzadegi, suonata con i La Crus e
inclusa nello splendido tributo a Robert Wyatt.
Il master originale è rimasto immutato "nonostante la tentazione
fosse forte" e l'uscita direttamente in special price facilita l'occasione
di accostarsi (o riaccostarsi) a un "cantautore" che fa onore all'accezione.
Ribadiamo la particolare line-up della band d'accompagnamento contraddistinta
dalle due viole di Paolo Clementi e Erika Giansanti, la voce
utilizzata come uno strumento che ha ricordato a molti il fantasma di Jeff
Buckley (notevole il duetto con Carmen Consoli in
Oio).
La lettura dei testi rende giustizia alla loro non comune musicalità,
anche se il significato ha la sua importanza, per una concezione colta della
forma canzone e della costruzione sonora che si riallaccia a outsiders raffinati
come Steven Brown.
Un bel disco da conoscere.
Daniele Contardo
|