Six Day Sonic Madness
Guardia Sanframondi (BN), 29 Luglio 2004

Molti di coloro che si sono alternati sul palco del SDSM 04 lo hanno più volte ribadito: "Essere qui è un piacere!". Come dargli torto? Anche per questa edizione l’organizzazione - impeccabile sotto ogni punto di vista - del Six Day Sonic Madness è riuscita a centrare il bersaglio in pieno.
Tutto sembra essere stato lasciato come un anno fa e percorrere parecchi chilometri per giungere sino a Guardia Sanframondi (Bn) non è per nulla pesato, perché esserci può essere soltanto un piacere. Una vera manifestazione “alternative” dalla musica alle arti visive, che riesce a far socializzare i tuoi pensieri con quelli di tanti tuoi simili seduti o a zonzo tra i vicoli di un paese arroccato su un'altura da cui si domina il paesaggio circostante. Il bellissimo castello medioevale è l'affascinante location dove poter svolgere un evento di questo calibro. La musica? Nella prima giornata - di quattro complessive - si sono alternati sul palco i giovanissimi Mersenne, gli scatenati quanto pittoreschi Valderrama 5 , The Juniper band fascinosi come sempre e con una formazione per tre quarti nuova, prima di un Marco Parente che ha incantato il folto pubblico, rievocando molti suoi successi del passato con varianti noise-acustiche per quanto riguarda il lato sonoro. Accompagnato da una band semplicemente perfetta, Parente riesce facilmente a sedurre con la sua indole di personaggio poetico trascendentale, anche quando, scaduta la mezzanotte, le forze dell’ordine spengono gli amplificatori, e lui resta sul palco solo con voce e chitarra.
Non si è fatto in tempo ad assimilare le emozioni della prima serata che la successiva viene incendiata da altre giovani band chiamate El Alieno, Amari - per cui gli occhi di Blixa accanto a me, sono diventati lucidi dalla gioia - e Fine before you came, il cui “emo” caparbiamente riempiva il cuore dopo essere piacevolmente passato per le orecchie e aver scosso braccia e bacino, peccato solo per l'elettricità che andava e veniva. Infine quando sono saliti sul palco i Gatto Ciliegia contro il grande freddo si è avuto solo il tempo di accomodarsi a terra per godere della più bella colonna sonora che si possa immaginare per una serata estiva, con la luna piena che splendeva nel cielo e si affacciava curiosa da dietro il castello. I pezzi dell’ultissimo “L’erreparable” mischiati a vecchi brani sornioni e ammalianti. Unici! Ninefold e Red worm’s Farm in cartellone nella terza serata; due esibizioni intervallate da un vero e proprio evento quale il set proposto da Xabier Iriondo e Paolo Cantù. I due amici di lunga data e da anni legati a progetti musicali paralleli, rievocano sul palco mitologici guerrieri greci intenti in una vera battaglia “post-rock” di pregevole fattezza. Grandioso e unico l’impatto, per un pubblico che ha goduto di un prezioso “diamante” sonoro per circa tre quarti d’ora in religioso silenzio. A chiudere la serata El Muniria, il nuovo progetto di Mimì Clementi dopo la scissione dai Massimo Volume. Esibizione perfetta di tutto il loro disco “Stanza 218”, tra macchine, tastiere e distorte chitarre, in un'atmosfera sospesa tra l’imprevedibile e il mistico, che ha fatto storcere la bocca a qualcuno fan di Clementi dall’ormai storico e datato Stanze – ma spiegare alla gente che i cicli, quando chiusi, è meglio lasciarli dove si accantonano è sempre difficile -.
L’ultima serata è stata dedicata al suono dei Gentlement’s Agreement, Surraounded e il set acustico - pieno di piacevoli sorprese - del gruppo siciliano Marta sui tubi; tutte formazioni che si sono esibite prima dei Tre allegri ragazzi morti, sempre apprezzati dal pubblico, che con la loro ultima nota hanno spento definitivamente i riflettori dell’edizione 04 del SDSM.
Tutti ci porteremo nel cuore un pezzo di Guardia e della grande ospitalità di Angelo e soci sino al prossimo anno, ad una prossima edizione che sappiamo già in fase di organizzazione per non deludere le sempre più - ormai scontate - audaci aspettative.

di Luciano Mastrocola (per Comunicazione interna)
Live dal Live a Benevento, 29 Luglio 2004

...E ciò che rimane dei popoli Lo nascondiamo dentro ai pugni chiusi